Convenienza del Sistema Fibonacci per la Roulette

Leonardo da Pisa

Era un matematico italiano vissuto a cavallo tra il 1100 ed il 1200. Suo padre si chiamava Guglielmo dei Bonacci, per questo motivo venne soprannominato Fibonacci (figlio di Bonacci). I suoi studi e i suoi lavori sono innumerevoli, ma naturalmente viene ricordato quasi esclusivamente per la famosa progressione che gli appassionati di casinò studiano come sistema per battere la roulette, mentre lo scopo dello scienziato consisteva nel determinare una legge matematica che fosse in grado di delineare la crescita di un gruppo di conigli, supponendo che ogni coppia di questi animali dia alla luce un’altra coppia al mese (di figli).

La sequenza di Fibonacci

 

1123581321345589144233

 

Un numero qualsiasi che trovate nella successione, posta qui in alto, è dato dalla somma dei due numeri precedenti. Prendete ad esempio il numero 5, esso è la somma del 3 e del 2. Analogamente, il 13 è la somma dei due numeri che si trovano alla sua sinistra (8 e 5). Quindi, la progressione si forma partendo da 1 ed aggiungendo sempre un’altra cifra che non è altro che la somma dei due numeri che la precedono.

Se evitiamo di ragionare in termini di conigli e passiamo ai meccanismi della roulette, allora possiamo pensare alla sequenza come l’indicatore che suggerisce il numero di fiches da puntare. Se si perde bisogna andare di una posizione verso destra, mentre se si vince bisognerà andare a sinistra scalando di 2 posizioni alla volta. Cioè, un passo in avanti in caso di vincita e due indietro in caso di perdita.

Facciamo un esempio. Per semplicità decidiamo di puntare sempre sul rosso, dato che questo sistema è valido solo per le chances semplici. La successione prevede che si inizi con una fiche. La puntiamo ed esce nero, perdiamo ed ora dovremo puntare di nuovo una fiche. Si perde di nuovo ed ora dobbiamo puntare 2 fiches. Perdiamo ancora e la sequenza ci obbliga a scommettere 3 fiches, perdiamo ancora e mettiamo 5 fiches, finché finalmente esce rosso, incassiamo la vincita e puntiamo 2 fiches (perché dobbiamo tornare indietro di 2 posizioni) nella mano successiva e proseguiamo sempre in questo modo.

Se riuscite a completare la sequenza in maniera positiva, cioè ritornando al numero 1 e vincendo, allora sarete sopra al banco di un pezzo, che è abbastanza buono, perché non si tratta di una progressione pericolosa come il metodo del raddoppio, anche se si arriva alla vincita in maniera più lenta: con il metodo del rosso e nero appena si vince si ottiene un pezzo, mentre con il sistema di Fibonacci si torna indietro di 2 posti, cioè si cancellano le perdite in maniera più lenta, ma naturalmente si rischia molto meno.

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Funziona?

Le probabilità del banco rimangono inalterate, quindi si gioca sempre con uno svantaggio del 2,7%. La progressione di Fibonacci era pensata per la crescita dei conigli e non ha alcun potere magico sulla roulette. Se anche noi ci inventassimo una sequenza quasi simile, allora potremmo seguire quella perché poco cambierebbe. Non c’è nulla di straordinario nell’andare dietro a questa progressione, se non quello di sperare di essere fortunati.

Anche qui, come nella Martingale, esiste il problema dei limiti massimi: se siete sfortunati e vi imbattete in una serie negativa, rischiate di dover scommettere una quantità di pezzi superiori a quelli concessi dal casinò, che quindi pone a repentaglio la validità del sistema in questione. Ad esempio, dopo 13 colpi persi rischiate di superare il limite e/o perdere tutto il vostro capitale (233 euro). Considerate che non è necessario subire 13 colpi negativi di fila. Vi potrebbero capitare 2 vincite, 10 perdite, 3 vincite, 8 perdite (18 perdite – 5 vincite = 13 perdite) e sareste costretti a scommettere comunque le 233 euro previste.

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